Si intravedono cambiamenti profondi ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏ ͏
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Sono Andrea Batilla. Faccio il consulente strategico per marchi del lusso, sono docente di progettazione e storia della moda contemporanea e autore di tre libri: Instant Moda, l'alfabeto della Moda e Come ti Vesti. E ho un profilo Instagram che ad oggi è seguito da più di 80.000 persone. In questa newsletter, che riceverai ogni martedì, troverai una riflessione scritta su quello che è successo nel mondo della moda, la lista degli eventi a cui partecipo, consigli di libri, film, mostre e documentari interessanti e un rimando dettagliato alla sezione dei corsi online sul nuovo sito. |
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#5 Il punto sulla Milano Fashion Week
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È evidente che gli effetti della pandemia e della successiva bolla di crescita a due cifre poi arretrata in negativo si stanno facendo sentire. I gossip che hanno girato più vorticosi di un uragano tropicale durante questa fashion week non hanno escluso nessun direttore creativo e lasciano intravedere un inverno di cambi ai vertici o comunque un periodo di instabilità che porterà a cambiamenti profondi. Questa tempesta perfetta che ha spinto i gusti delle persone a trasformarsi velocemente e gli scenari internazionali a incupirsi sempre di più, sta portando una chiara richiesta di cambiamento che però non avviene più nella rilassatezza di qualche anno fa, in cui fare scelte rischiose era possibile, ma in un momento di disorientamento e di caos in cui le soluzioni di salvezza non sono chiare a nessuno.
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Si tratta quindi di cercare di vedere oltre la nebbia
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Post review Andrea Batilla
Le quiete collezioni che abbiamo visto sfilare (tranne rari casi) a Milano, non sono ovviamente la risposta definitiva. Chi compra vestiti, borse e scarpe nel mondo lo fa spinto da una cosa che si chiama desiderio che può essere, certo, intervallato dalla paura del cambiamento, ma presto o tardi riemerge prepotente. Si tratta quindi di cercare di vedere oltre la nebbia per immaginarsi possibili nuovi scenari. Questa capacità previsionale è qualcosa che la moda, come forma di espressione, ha insita in sé da sempre.
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La moda ha sempre previsto tutto, prima di tutti.
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1. Coco Chanel 2. Saint Laurent 3. Giorgio Armani
Quando Coco Chanel cominciò ad andare in giro con i pantaloni, in un momento di euforia collettiva e massimalista tra le due guerre, stava prevedendo che il ruolo della donna sarebbe cambiato. E da lì a poco, con la Seconda Guerra Mondiale, così è stato. Quando Saint Laurent abbassò lo sguardo per guardare cosa stava succedendo nelle strade degli anni Sessanta, incorporandone le istanze nelle sue collezioni di alta moda per vecchie signore ricche, stava prevedendo l’inizio del prêt à porter. E così è stato. Quando Giorgio Armani negli anni Settanta si inventò l’uniforme perfetta per raccontare la prevalenza dell’etica del lavoro e del guadagno su quella della critica politica si immaginava un futuro non più di contestazioni ma di arrivismo. E così è stato. La moda ha sempre previsto tutto, prima di tutti, e lo ha fatto perchè sta nella sua natura.
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Ricominciare a raccontare la verità
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Matrix- Morpheus racconta a Neo la verità
Per quanto in questo momento si cerchi di trovare un fragile equilibrio rifugiandosi nell’assenza di narrazione, ci sarà, prima o poi, un glitch nel sistema che romperà il Matrix e rivelerà di nuovo il mondo com’è. Nessuno può prevedere quando o come questa cosa succederà, ma nonostante gli sforzi dei manager, ci sarà sempre un Neo che ricomincerà a raccontare la verità. Che alla fine, è quella che le persone vogliono sentirsi raccontare.
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